martedì 13 febbraio 2018

ll Principe dei briganti - i natali


Il Principe dei briganti Antonio Gasbarrone detto "Gasperone" o "Gasparone" nasce a Sonnino nel 1793, un piccolo Borgo medievale arroccato sugli Ausoni, nell'allora Stato Pontificio e strategicamente posizionano ai confini con il Regno delle due Sicilie, soggetto a tutte le tensioni secolari che condizionava questo territorio.
Battezzato il 12 dicembre nell' insigne collegiata della chiesa di San Giovanni, i genitori Rocco Gasbarrone e Faustina Ippoliti, gli imposero il nome di Antonio, Maria e Domenico .


Già all'età di 7 anni seguiva il padre in montagna al pascolo, la sua era una famiglia di piccoli possidenti. A soli 10 anni perse il padre, a 14 la madre, il ragazzo venne così cresciuto dal fratello maggiore Gennaro e le sorelle Settimia e Giustina.
L'abitazione che vide i suoi natali è ancora lì nel caratteristico Vicolo del Piacere incastrata nelle pietre secolari che modellano questo piccolo labirinto di case.





"Memorie di Gasparone" di Pietro Masi








Se oggi conosciamo come era strutturato il brigantaggio, le sue "leggi" e la vita del più celebre tra di essi, il Principe dei briganti Antonio Gasbarrone, dobbiamo ringraziare l'anima acculturata della banda "Gasperone", il brigante Pietro Masi. Nato a Patrica il 29 giugno del 1801, Masi malvolentieri scelse questa vita da fuorilegge a seguito di un omicidio compiuto in un momento d'impeto nel 1824 che gli fece lasciare moglie e figlio per girovagare prima per le montagne del basso Lazio fino a trovarsi con i briganti.

Da "Memorie di Gasparone" di Pietro Masi

Avvertimento dell'autore

" Nel corso di questa storia dovrò citare parecchie ordinanze ufficiali di Governo, copiate da me su originali stampati la cui autenticità non è da mettere in dubbio. Probabilmente con interesse, si potrà leggere nell'ottavo capitolo la seconda parte del famoso editto del cardinal Pallotta, relativo al brigantaggio.
Prima di cominciare il racconto prego il lettore di voler scusare i numerosi errori di stile e di ortografia che possono essere sfuggiti ad un disgraziato prigioniero come me.
A questo lettore felicità e salute! "

Pietro Masi 
dal Forte di Civitacastellana
1861