mercoledì 25 maggio 2022

L' abito del brigante


Il brigante aveva sul capo, un poco inclinato sul davanti, il tradizionale cappello a cono di feltro, alto, con le tese strette e rivolte all’insù, cinto da nastri colorati, crini, intrecciati in più giri e che ricadevano sulle spalle. 
Negli intrecci erano fissati i pennacchi costituiti da piume di fagiano, gallo, pavone o faraona, ma anche piccole immagini devozionali, santini, il più delle volte l’immagine della Vergine. 
I capelli erano lunghi e folti, raccolti dietro da una treccia e sistemati in una rete a forma di sacchetto chiusa da un nastro. 
Sulle spalle un tabaro di panno scuro, un mantello ampio usato sia per ripararsi dal freddo e per nascondere dalla vista la loro identità, ovvero il loro fucile pronto per agire con i malcapitati. 
L’abbigliamento nascosto sotto il mantello è 
variopinto : una giacca a falde corte, gilet, pantaloni di velluto, calze bianche (pezze) e ciocie. 
La giacca era ornata da bottoni d’acciaio o galloni d’argento. I tessuti più comuni sono il panno ed il fustagno (vellutino) , i colori più frequenti sono il verdone, il verde oliva, il blu, il castagno rossiccio, il marrone, il grigio ferro e cenerino. 
Intorno al collo, allacciato alla Talma o fermato con un cappio, portavano un fazzoletto di cotone colorato. 
I pantaloni sono a ponte con apertura sul davanti e doppia fila di bottoni, corti al ginocchio e chiusi da fibbie sul polpaccio. 
Sul ventre una lunga fascia di stoffa, poteva essere lunga anche un paio di metri ed avvolta in più giri sulla vita, fermata solo da un’annodatura particolare veniva chiamata “ventriera”.
Il calzare usato era appunto la ciocia, rudimentale calzatura di antica tradizione, costituita da una soletta di cuoio stretta al piede da dei lacci incrociati ai piedi e più volte girate attorno e fermate a mezza gamba.
I briganti facevano sfoggia di gioielli, orologi, anelli e collane, frutto di rapine e riscatti. Alle orecchie le così dette “cancane”, orecchini a 
cerchio, regalati loro dai compari alla propria nascita, secondo un’antica tradizione popolare, per scongiurare il malocchio.
I fucili utilizzati sono quelli con le canne mozze e i tromboni, più facili da nascondere sotto la mantella, pistole a pietra focaia e coltellacci alla genovese, in vita la cartucciera chiamata “padroncina”.